Politica
9 Settembre 2014
L'annuncio via sms ai propri sostenitori parla di motivi personali. Poco dopo la spiegazione ufficiale via facebook

Regionali, Richetti si ritira dalla corsa

di Redazione | 4 min

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Richetti durante la sua visita elettorale a Ferrara di sabato scorso

Richetti durante la sua visita elettorale a Ferrara di sabato scorso

Matteo Richetti si è ritirato dalla corsa alle primarie per le prossime elezioni regionali. L’ex segretario dell’assemblea regionale – incarico che ha ricoperto dal 30 marzo 2010 al 31 dicembre 2012 – e attualmente eletto come deputato tra le fila del Pd, ha annunciato la propria decisione tramite un sms ai propri sostenitori dei Comuni emiliani, che nelle scorse settimane avevano creato a tempo di record numerosi comitati di sostegno alla sua candidatura.

Esce così di scena uno dei nomi più forti in lizza per la successione all’ex presidente della Regione, Vasco Errani, dimessosi l’8 luglio scorso dopo essere stato condannato dalla Corte d’Appello di Bologna per falso ideologico. Ad abbandonare la corsa, appena cinque giorni fa, erano stati anche gli assessori regionali Palma Costi e Patrizio Bianchi, ritiratisi per sostenere la candidatura di Stefano Bonaccini.

Nel messaggio inviato ai propri comitati di sostegno, il deputato parla di problemi personali spiegando che “Ci sono cose di fronte alle quali ci si ferma“. Concetti che ci vengono confermati anche dall’assessore al bilancio del Comune di Ferrara, Luigi Marattin, sostenitore dalla prima ora della candidatura di Richetti.

“Ragazzi tutti, mandare questo messaggio mi costa un fegato nuovo. Anzi, credo CI costa un fegato nuovo”. A riportare il testo completo dell’sms di Richetti è la redazione di Repubblica Bologna, secondo cui dietro la decisione dell’ormai ex candidato potrebbero celarsi anche non meglio precisate “pressioni” subite da Roma. “Tra ieri sera e stamattina – è il testo riportato dal quotidiano online – ho dovuto prendere una decisione. Di quelle che non ci dormi. Mi fermo qui. Ci sono cose di fronte alle quali ci si ferma. Se c’è una cosa che ci unisce è che per noi la politica è un pezzo fondamentale della nostra vita. Ma non è la vita. Io continuo e continuerò a usare il noi, ma questa volta vi devo chiedere di rispettare una scelta che è personale. Immaginando il vostro dissenso. Facciamo ricorso  a tutta la nostra amicizia, se riusciamo. Non ho parole a sufficienza per pronunciare le mie scuse, ad ognuno di voi, al vostro impegno, alla vostra passione. Vorrei farlo di persona con ognuno di voi, guardandovi negli occhi. Un abbraccio forte, a tutti. Matteo Richetti”.

La notizia viene resa nota tramite Facebook anche dal Comitato Ferrara per Matteo Richetti, che alle 14:10 scrive: “Matteo Richetti si è ritirato dalla corsa per le primarie per problemi personali. Grazie a tutti per l’impegno, la dedizione e la passione. Grazie per il tempo speso e le energie. Non possiamo che rispettare la decisione e mandargli il nostro in bocca al lupo. Grazie ancora di cuore a tutti e scusate. Un abbraccio”.

Contattato dalla redazione di Estense.com, l’assessore Luigi Marattin conferma che di aver ricevuto l’sms di Richetti e riguardo all’ipotesi di pressioni ricevute da Roma afferma che “ci è stato detto che si tratta di problemi personali e tendo a credergli. Vorrei che non si parlasse di retroscena o complotti, perchè in queste situazioni la politica deve fare un passo indietro”. L’assessore non dà indicazioni ai sostenitori di Richetti riguardo all’eventuale appoggio per altre candidature e afferma che “sostenevo Richetti per questioni politiche, se vedrò quelle stesse posizioni in un altro candidato lo sosterrò, altrimenti non dovrò schierarmi per forza”. Riguardo all’andamento della raccolta firme su cui stava lavorando il comitato, Marattin afferma che “a Ferrara me sono state consegnate 600, il 50% in più di quanto stabilito il comitato, che puntava a quota 400. Ora ci incontreremo con il comitato regionale – conclude l’assessore – per decidere cosa fare tutti insieme come gruppo”.

Qualche dettaglio in più sulla decisione viene fornito dallo stesso Richetti alle ore 15, quando sulla propria pagina facebook pubblica un post – che solleva non poche critiche e contestazioni da parte degli utenti – in cui lascia intendere che oltre ai motivi personali hanno pesato anche gli equilibri politici all’interno del Partito Democratico. “L’unità è un valore che non va solo dichiarato, ma anche praticato – scrive il deputato -. Per me, in politica, è un valore importante, così come lo è trovare un punto di sintesi, di lavoro insieme. Per questo non metterò in campo la mia candidatura. Decisione sofferta e meditata, ma credo sia nell’interesse dell’Emilia Romagna e del PD. Ora non è il momento delle divisioni, il nostro Paese e la nostra regione non possono permetterselo. Nel tempo in cui stiamo portando avanti riforme importanti per l’Italia accolgo l’invito, arrivato da più parti, all’unità. Lo faccio perché non basta prendere applausi scroscianti dal nostro popolo, dai democratici, quando si fanno appelli alla coesione. Bisogna saperla realizzare. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno messo la loro faccia e la loro firma a mio sostegno, sapendo che non una goccia di questo sforzo andrà perduta”.

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